“SE CHIUDE L’EX ILVA, RICADUTE NEGATIVE PER TUTTA LA PROVINCIA”

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SULLA VICENDA ARCELOR-MITTAL, MARRAFFA COORDINATORE FORZA ITALIA PER MARTINA F:

“Il pasticcio legato alla vicenda dello stabilimento Arcelor-Mittal rischia di rappresentare una vera e propria bomba sociale”. A parlare è il coordinatore di Forza Italia di Martina Franca, Michele Marraffa. “Ci sono 3 argomenti su cui il governo deve delle risposte al territorio ionico – dice Marraffa – il primo è legato al fatto che ancora una volta, per l’ennesima volta, si gioca con la pelle dei tarantini e dell’intera provincia. L’ex Ilva, infatti, rappresenta il 75% del PIL della provincia. In ballo ci sono 6/700 milioni di euro di commesse già realizzate che rischiano di rimanere inevase e che potrebbero portare alla scomparsa di diverse aziende esposte finanziariamente. Si tratterebbe della seconda volta in pochi anni, un film già visto nel passaggio dalla Ilva spa alla Ilva in as, con inevitabili ricadute occupazionali”. Secondo Marraffa “il Governo deve tenere a mente quanto già accaduto”. La seconda questione riguarda il tema salute/lavoro, questo rapporto – dice – “non deve essere messo in discussione, in ballo ci sono oltre 20 mila lavoratori se si considera l’intera filiera e le ditte dell’indotto. Sul tema ambientale ci sono dei lavori in corso con costi a carico della collettività. Tutte le aziende hanno bisogno di certezza del quadro normativo, prescrizioni chiare e scadenze da rispettare, non si possono cambiare le carte in tavola, altrimenti si offre sul piatto d’argento un pretesto per non rispettare i contratti. La chiusura della fabbrica porterebbe all’annullamento del potere di spesa per tutti i cittadini dell’intera provincia. Penso ai tanti lavoratori di Martina Franca e penso ai circa 2.000 lavoratori che con lo stipendio dello stabilimento siderurgico pagano il mutuo della loro casa di famiglia. Mi chiedo perché la provincia di Taranto debba essere così tanto bistrattata? Forse perché abbiamo uno scarso potere di rappresentanza politica, gente capace di affrontare dossier così complicati. In Italia ci sono situazioni ambientali ben peggiori di quella di Taranto, ma gestiti in maniera più seria. Esistono movimenti politici che hanno fatto di Taranto il tema su cui tentare disperatamente di recuperare il consenso elettorale che stanno perdendo per strada. Noi di Forza Italia abbiamo bisogno di riportare serietà nel dibattito politico, così come sta facendo il Coordinatore regionale Mauro D’Attis che nelle prossime ore incontrerà Confindustria”. La terza questione riguarda il ruolo della sinistra “è paradossale – dice Marraffa – come la sinistra sia capace di smentire se stessa. Lo stesso vale per la gestione del premier Conte che appena 60 giorni fa si era espresso sullo scudo legale, cedendo alle pressioni elettorali dei suoi gruppi parlamentari. A pagare le spese è sempre il Sud, ma soprattutto Taranto con la sua provincia”.